Dalle analisi di mercato alla consulenza fiscale: cosa fare prima di aprire un'attività?

Aprire un’attività commerciale o imprenditoriale richiede una serie di passi ponderati in cui la presenza di professionisti qualificati è fondamentale per non commettere errori.
Non si può prescindere, ad esempio, da una approfondita analisi di mercato per conoscere il contesto generale, il settore relativo e il segmento di clienti a cui rivolgersi.
Oggi l’analisi di mercato è fondamentale anche per redigere il business plan in linea con le disponibilità e le prospettive. Un lavoro svolto da professionisti sarà utile anche per meglio comprendere il contesto legale e burocratico, soprattutto quando l’attività dovesse svolgersi fuori dai confini nazionali o comunque prevedendo frequenti interscambi internazionali.
I dati, ma anche i big data, aiuteranno a valutare l’aspetto competitivo dell’impresa, fornendo indicazioni utili sulla concentrazione del mercato e sulle aziende concorrenti, onde scongiurare l’ipotesi che quel segmento di mercato sia già saturo o comunque non praticabile, anche sotto il profilo degli investimenti necessari a garantire standard minimi di qualità dei prodotti o dei servizi.
Gli aspetti da valutare attentamente prima di avviare una propria impresa riguardano proprio i concorrenti diretti, i potenziali rivali, i clienti e i fornitori.
In questo mare magnum è fondamentale un supporto qualificato per essere guidati anche nei passi base, come l’apertura di una partita Iva. Realtà come Fiscozen, ad esempio, sono in grado di offrire una consulenza fiscale gratuita per chi fosse intenzionato ad aprire una partita iva. Sembrerebbe scontato, ma sono in molti a trovare difficoltà se non addirittura ad arenarsi nel tentativo di aprire una partita iva. Fiscozen è un servizio “all inclusive” per professionisti e imprese individuali a prezzi assolutamente accessibili.
BOOM DI PARTITE IVA
Nel primo semestre dell’anno in corso sono state aperte poco più di 334mila partite Iva. Significa il 30% in più rispetto ai primi sei mesi del 2020, che però sono stati contrassegnati dal lockdown e quindi da una brusca frenata alla nascita di nuove attività imprenditoriali o professionali. Se, invece, si raffronta il dato con lo stesso periodo del 2019 (epoca pre-Covid) si nota una sostanziale stazionarietà (-0,2%) in termini generali, anche se scendendo nel dettaglio della forma giuridica è evidente come la principale differenza in termini negativi riguardi i “singoli”. Il calo delle persone fisiche rispetto al primo semestre 2019 si attesta intorno all’8 per cento.