Inquinamento: quanto pesa la produzione annuale di carta?

L’inquinamento ambientale è un problema concreto che ormai non può più essere ignorato, anche perché i campanelli d’allarme che ci sta inviando il nostro pianeta sono evidenti. Per contrastare l’inquinamento ambientale bisogna fare una considerazione a 360° e quindi anche la produzione di carta deve essere attenzionata con grande meticolosità.
Generalmente si tende a considerare la carta poco inquinante, ma è un falso mito che va sfatato. La produzione di carta in realtà ogni anno provoca una percentuale molto elevata di deforestazione che determina seri danni a tutto l’ambiente. Da non dimenticare poi che per la produzione si utilizzano prodotti chimici che, rilasciati nell’ambiente, rappresentano un danno molto serio per la salute mondiale.
Concentrando l’attenzione nella sola Italia, emerge che ogni cittadino consuma circa 200 kg di carta all’anno. Inoltre per la produzione di carta serve un notevole quantitativo di acqua, un bene preziosissimo soprattutto alla luce della crisi idrica che sta colpendo molte zone mondiali. Un consumo eccessivo di carta richiede quindi una forte pressione sulle aree boschive, determina un notevole dispendio idrico e aggrava l’inquinamento degli ecosistemi acquatici e marini per via delle sostanze chimiche usate per la stampa.
Esistono tuttavia delle pratiche virtuose che consentono di limitare l’impatto ambientale della produzione di carta e avviare un riciclo di carta per un uso più sostenibile e intelligente.
Il problema del disboscamento
Uno dei principali problemi ambientali è il disboscamento, soprattutto delle aree tropicali, che riduce la fornitura di ossigeno all’ambiente e ha un forte impatto negativo sulla flora e sulla fauna locale.
In realtà sono tanti i motivi della deforestazione, causata principalmente dalle esigenze agricole o dalle necessità di approvvigionamento energetico locale. La produzione della carta magari non è il principale motivo del disboscamento, ma rappresenta comunque una delle cause. Tra l’altro molte frane e valanghe in montagna sono anche favorite dall’assenza di alberi, cosa che rende il terreno più franoso e rende complicato arginare eventuali smottamenti.
In questi casi bisogna procedere con operazioni di riforestazione per far ricrescere gli alberi abbattuti, ma è comunque una pratica che richiede ingenti investimenti. Sarebbe sicuramente più intelligente fare un utilizzo più virtuoso della carta, che può essere riciclata, riducendo così le opere di disboscamento e di conseguenza anche quelle di riforestazione.
Per fortuna qualcosa si sta muovendo e, soprattutto in Europa, quasi tutte le foreste primarie sono protette e quindi la carta proviene da foreste di produzione semi-naturale, dove l’intero ciclo di piantumazione, crescita e taglio viene rigidamente controllato.
L’importanza di riciclare
Le aziende sono tra le principali fruitrici di carta e il riciclo intelligente deve partire proprio da loro. Esistono realtà specializzate come GV Macero, che si occupa del riciclo della carta e anche della plastica, dotata di tutte le strumentazioni e delle competenze necessarie per operare nel pieno rispetto della normativa vigente.
Benché sia stata approvata la normativa sulla dematerializzazione della carta, si stima che il 95% delle aziende si basa su uffici che utilizzano la carta. Tra l’altro solo il 60% della carta usata viene poi riciclata. Metà della carta utilizzata finisce direttamente nella discarica, senza la possibilità di riciclarla e creando pericolosi danni all’ambiente.
Riciclare la carta è fondamentale innanzitutto per creare un circolo virtuoso e consentire alla stessa carta di essere utilizzata altre volte, fino alla conclusione del suo ciclo naturale. Inoltre bisogna sottolineare che le tonnellate di rifiuti di carta prodotti ogni giorno rilasciano sostanze chimiche e dannose che vanno a finire nelle falde acquifere o nei corsi d’acqua, soprattutto se non riciclate correttamente.
Si deduce quindi che il riciclo della carta ha un’importanza innanzitutto ambientale, poiché riduce in modo significativo l’impatto che la produzione ha sulla natura circostante, ma anche economico poiché la carta riciclata ha un costo minore e offre comunque prestazioni più che soddisfacenti.
Naturalmente non tutta la carta può essere riciclata, dal momento che scontrini, carta sporca o carta per alimenti in alluminio devono essere necessariamente smaltiti, ma sicuramente è un gran bel passo in avanti poter riciclare un buon quantitativo di carta che vive una sorta di seconda, ma anche di terza e quarta “giovinezza”.
Cosa altro si può fare per contenere lo spreco di carta?
Ognuno gioca un ruolo importante nella battaglia per tutelare l’ambiente e quindi si possono adottare azioni virtuose anche nella quotidianità.
Sicuramente è una buona idea acquistare prodotti in carta riciclabile, come libri, quaderni, matite e fogli per stampare. Una soluzione del genere aiuta a ridurre gli sprechi e limitare l’impatto ambientale.
A proposito di scuola, un’altra buona idea è quella di acquistare libri scolastici usati senza così doverne produrre necessariamente di nuovi. Oltre a ridurre il consumo di carta, è anche possibile contenere i costi per la scuola che crescono anno dopo anno. Inoltre è consigliabile tenere e conservare con cura i libri scolastici, così da poterli rivendere nuovamente promuovendo così un’economia circolare che fa sorridere l’ambiente e anche il portafogli.
Grande attenzione va riservata anche alla stampa, un’operazione spesso fatta con eccessiva leggerezza. Il consiglio è di stampare solo quando necessario, magari salvando i documenti e i file in cloud o su una chiavetta quando possibile anziché ricorrere alla stampa. Così come è opportuno usare la stampa fronte retro, per ridurre il consumo smodato di fogli A4, selezionando preferibilmente la bassa risoluzione per evitare sprechi di inchiostro.