Pedemontana: clamoroso "no" della Provincia di Monza

Inattesa svolta nell'iter di approvazione e futura costruzione della Pedemontana in territorio brianzolo: l'ente Provincia di Monza e Brianza, a guida centrodestra, ha accettato un emendamento della sinistra per bloccare la famigerata "tratta D-breve" che dovrebbe svilupparsi fra Arcore, Usmate, Agrate, Vimercate e paesi limitrofi. Un risvolto già di per sé notevole dal punto di vista tecnico/progettuale ma che rischia di avere ripercussioni da terremoto scala Richter per i rapporti politici fra Provincia e Regione. Entrambi gli enti sono a guida centrodestra, visto che il presidente provinciale Luca Santambrogio è della Lega (come il governatore Attilio Fontana) e il suo vice è Riccardo Borgonovo di Forza Italia: partiti che (insieme al Ministero guidato da Matteo Salvini) hanno sempre spinto molto per la realizzazione di Pedemontana. Ma stavolta qualche granello si è incastrato nell'ingranaggio delle opere pubbliche "discutibili". Già si era capito quando, a inizio aprile, la Provincia aveva commissionato e divulgato uno studio ingegneristico che smentiva i sostenitori dell'autostrada a pagamento: secondo il Pim la nuova arteria sarebbe inutile e per certi versi addirittura dannosa. Molti sindaci, amplificati da una grancassa di ambientalisti d'assalto, avevano cantato vittoria: niente nuovo asfalto, tuteliamo la nostra bella campagna. Semmai, tutt'al più, potrebbe essere realizzato il raccordo fra Tangenziale Est e A4 così da unire i flussi in zona Agrate-Caponago-Carugate. Tutti d'accordo? Sì, come no! Soprattutto calcolando che gli enti Provincia e Regione sono guidati da forze politiche che hanno sempre appoggiato la nuova autostrada. Invece nei giorni scorsi la "doccia fredda". Nell’ultima seduta di Consiglio Provinciale sono state approvate alcune variazioni al PTCP, il piano territoriale di coordinamento provinciale, in materia di infrastrutture e mobilità. Tra queste è stato accolto e approvato un emendamento della sinistra (una formazione tipo lista civica che si chiama Brianza Rete Comune) proprio per stralciare la Pedemontana dal programma di governo del territorio. E, sorpresa sorpresona, il centrodestra ha accettato! Così Vincenzo Di Paolo: "Abbiamo raggiunto un accordo con la maggioranza, condividendo un testo approvato da tutto il Consiglio. È un segnale che rafforza ulteriormente un impegno che deve essere trasversale e allargato a tutte le realtà del nostro territorio. La Tratta D Breve, per noi, non ha alcuna concreta ragione di esistere e ribadiamo la nostra contrarietà all’opera complessiva". E adesso? Come la prenderà la Regione Lombardia? Come reagirà il Ministero per le Infrastrutture? Se ne fregheranno e continueranno a insistere con asfalto e guard-rail oppure ci ripenseranno ascoltando le esigenze di chi il territorio lo vive in prima persona? Staremo a vedere, di sicuro l'assessore regionale Claudia Maria Terzi, titolare della delega alle Infrastrutture, avrà un bella matassa da sbrogliare e non sarà facile. Anche perché, nella stessa maggioranza del Pirellone, pare che Fratelli d'Italia abbia accolto con favore (seppur tiepido favore) il "no" della Provincia di Monza e Brianza. Quindi, un nodo in più da sciogliere...