Pedemontana: ultimi retroscena prima della protesta a Milano

Novità in argomento Pedemontana, soprattutto per quanto riguarda l'ultimo tratto da costruire sul territorio brianzolo (sostanzialmente fra Vimercate, Agrate, Ornago e Caponago). Tre i filoni di approfondimento. Primo: si è parlato diffusamente della nuova autostrada nel corso del Consiglio Regionale dello scorso martedì a causa di interrogazioni cui ha risposto l'esponente leghista Mauro Piazza quale sottosegretario (non c'era l'assessore competente Claudia Maria Terzi). Secondo: sabato 10 giugno 2023 sotto Palazzo Lombardia è in programma una manifestazione di protesta (prevedibilmente molto partecipata) contro la famigerata "tratta D-breve". Terzo: Autostrada Pedemontana Lombarda ha affidato a un'esperta di comunicazione manageriale il compito di rapportarsi con chi si oppone alla costruzione dell'autostrada. Dunque iniziamo con l'intervento ufficiale in Consiglio Regionale da parte di Piazza: "Stiamo valutando una soluzione alternativa alla tratta D-breve - ha detto il lecchese - che possa prevedere una diminuzione del chilometraggio; si passa da 16 chilometri a 10 chilometri e i lavori dovrebbero cominciare ragionevolmente entro inizio 2024. Si è registrato un ritardo dovuto al ricorso dell'impresa seconda classificata nei confronti dei vincitori della gara d'appalto (WeBuild e Impregilo, ndr). La prossima settimana verrà convocata la segreteria tecnica per definire al meglio l'iter procedurale". A tal proposito si parla, in particolare, di un nuovo collegamento tra Vimercate e la Tangenziale Est Esterna di Milano ad Agrate, con tre corsie per senso di marcia e prevalentemente in trincea. Per quanto riguarda invece la protesta degli ambientalisti, cui si sono ben volentieri aggiunte le varie forze di sinistra e pseudo-sinistra a contrastare le posizioni del centrodestra di governo, il Pd si è subito messo la medaglia del capofila: "Siamo dalla parte dei comitati e dei cittadini che si mobilitano - hanno diramato i seguaci di Elly Schlein - e denunciamo l'assurdità di un'opera che produrrà un danno ambientale irreparabile. Saremo presenti al presidio organizzato dai comitati contro Pedemontana di questo sabato 10 giugno sotto al Palazzo della Regione. Continueremo a chiedere a chi governa di cambiare strada abbandonando il progetto e ascoltando i cittadini della Brianza". Ma se a qualcuno i concetti degli ex-Pci sembrano la solita minestra riscaldata ecco pronto un diversivo: Pedemontana ha affidato alla specialista Chiara Alzati il compito di rapportarsi con i "protestanti". Un breve estratto in argomento può aiutare a capire: "In un caso delicato come questo si rende fondamentale saper anticipare le obiezioni, rassicurare e assumere il ruolo di coach, incoraggiando tutti i cittadini a individuare la propria opportunità davanti a una situazione come la costruzione di un'autostrada, nonché a considerare i notevoli vantaggi che ne derivano, in primis quelli logistici ed economici". Sarà, ma sembra davvero molto difficile fugare i numerosi dubbi degli oppositori anche considerando la divisione istituzionale registrata nelle scorse settimane con la Provincia di Monza e Brianza (guida centrodestra) che avalla uno studio ingegneristico "contro" la Tratta D-breve di Pedemontana, già peraltro da qualcuno ribattezzata "ecomostro"...
(nella foto di copertina, l'esponente leghista Piazza martedì in Consiglio Regionale e il traffico sulla Pedemontana)