Pronto soccorso: "Creare spazi ad hoc per gli anziani"
Vimercate. Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un lettore.
Sarei grato se questa e-mail fosse trasmessa al Direttore del Pronto soccorso, con la speranza di sua lettera.
Ho accompagnato in ambulanza mio papà al Pronto Soccorso, a causa di un dolore al petto. Mio papà ha 93 anni, ha subìto 2 ictus, porta un catetere permanente, ogni piccolo spostamento su una barella gli provoca sofferenza. Non è più in grado di esprimere i suoi pensieri ( parole in "libertà") dopo il 2° ictus. Persona laureata in Economia, ma ormai "fragilissima" in ogni senso, sia fisico, che mentale, che psicologico. Da un punto di vista clinico è stato ben assistito ( n° 2 ECG, un primo prelievo per la misura degli enzimi cardiaci, Rx al torace, nel primo pomeriggio 2° prelievo per la nuova misura degli enzimi). Dopo tutti i controlli è stato dimesso verso le 16.30, avendo solo rilevato un lieve versamento pleurico, per il quale gli è stato prescritto un aumento del suo abituale medicinale diuretico. Il problema è stato lo spazio della sala di attesa interna in cui è stato posto in barella per tutte le ore di permanenza. La trentina di sedie presenti tutte occupate da persone in attesa come noi di eseguire i controlli ed 8 barelle sparse sui lati della sala. Un umanità varia con problemi fisici differenti: bambini, giovani, adulti ( femmine e maschi) ,giovani e vecchi anziani, come mio papà. Un forte rumore di fondo, con bambini piangenti, giovani al cellulare con gli amici, adulti che ridevano. Esasperando il concetto, un girone dantesco in miniatura. Durante l'attesa, mio papà ha pianto due volte, sommessamente, perché nonostante la sua fragilità, mantiene nel suo DNA etico un forte senso di dignità. Vedendolo così prostrato, a mia volta mi sono venuti dei gran "lucciconi", che ho cercato di nascondergli. Ho dovuto sostenerlo psicologicamente, rincuorarlo, tenergli sempre la mano stretta, etc. e sono una persona qualsiasi, senza alcuna competenza specifica. Mi chiedo se per le persone molto anziane come mio papà ( p.e per quelli > di 85 anni) non sia possibile ricavare uno spazio d'attesa più riservato. Quando siamo andati a fare la RX, ho visto un lungo e largo corridoio, che potrebbe essere per esempio utilizzato per lo scopo, installando delle semplici ed economiche pareti mobili. Dispiace che l'ospedale più moderno della ns area, pensato da architetti ed esperti del settore , non abbia saputo prevedere uno spazio più silenzioso ed intimo per le persone, che data l'età lo necessiterebbero come diritto morale.
Mi scuso per la lunghezza della e-mail e mi auguro, che chi la leggerà abbia la pazienza di arrivare alla sua fine.
Grazie e cordiali saluti
RRI